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Rossella Spinosa suona a Cagliari
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Cinema muto: a cosa serve la musica?

I classici del cinema muto sono divenuti una rassegna – il Gran Festival del Cinema Muto di Milano – che dal 2010, propone nuove pellicole restaurate e musicate da Rossella Spinosa, ideatrice e curatrice del festival

Lampoon introduce Rossella Spinosa, compositrice e pianista

La Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari ha realizzato una collana di film muti con musiche di Rossella Spinosa. Sarà presentata a novembre a Milano. «Conterrà partiture, prodotto di commissioni nazionali e internazionali», spiega la compositrice e pianista, docente presso il Conservatorio Lucio Campiani di Mantova.  «Tra questi, la pellicola La Corazzata Potëmkin di Sergej Ėjzenštejn, con le mie musiche eseguite dall’Orchestra del Governatorato di San Pietroburgo su commissione del Centro Tchaikovsky di San Pietroburgo, in collaborazione con il Consolato Italiano. La collana conterrà anche Il trionfo della vita, di Antonio Gravina, del 1922, rarità italiana restaurato dalla Cineteca Sarda con il tenore Piero Schiavazzi. Insieme avremo anche la pellicola Der Golem – culto della tradizione ebraica – e un titolo italiano come Assunta Spina». Una delle nuove produzioni di quest’anno è quella dedicata alla regista Mabel Normand – regina della commedia durante l’epoca del muto e seconda donna, dopo Alice Guy, a creare il proprio studio cinematografico, il Mabel Normand Feature film company, nel 1916. «Sto musicando per orchestra suoi tre cortometraggi». 

La passione per il cinema di Rossella Spinosa si lega a quella di Luis Bacalov, maestro argentino delle colonne sonore, compositore di musica da film e premio Oscar nel 1996 per le musiche del film Il Postino di Massimo Troisi e Michael Radford. «Ho studiato con Luis Bacalov e abbiamo suonato insieme per anni. Ha sempre dimostrato interesse per questa mia scelta di lavoro. Ogni volta che gli raccontavo dei nuovi film che stavo musicando mi diceva, sorridendo: Sei una pazza stakanovista, Spinoza. All’Accademia Chigiana di Siena, Bacalov mi assegnò la Borsa di studio Emma Contestabile e mi selezionò per la presentazione del mio lavoro nel concerto finale. Scrisse: La musica di Rossella non è musica applicata secondo i canoni consueti, eppure misteriosamente funziona benissimo sulle immagini».

Il Gran Festival del Cinema Muto di Milano

I classici del cinema muto sono divenuti una rassegna – il Gran Festival del Cinema Muto di Milano – che ogni anno, dal 2010, propone nuove pellicole restaurate e musicate da Spinosa, ideatrice e curatrice del festival. Das Cabinet des Dr. Caligari di Robert Wiene, Le Voyage dans la Lune di Georges Méliès, Metropolis di Fritz Lang e Nosferatu – Eine Symphonie des Grauens di Friedrich W. Murnau, un percorso itinerante nei capolavori del muto che coinvolge diverse location milanesi con proiezioni cinematografiche accompagnate da sonorizzazioni dal vivo. «Il Gran Festival del Cinema Muto di Milano è una rassegna dedicata alla Musica e al Cinema Muto – come sottolineava Vittorio Boarini che lo ha presentato nella sua prima edizione. Non è una kermesse di cinema, ma è una manifestazione di Musica e Cinema insieme. Il pubblico riscopre un film storico, magari appena restaurato, con musiche nuove, appositamente composte – Milano risponde sempre con entusiasmo».

Scrivere musica per il cinema muto

Il cinema muto degli albori faceva a meno della musica, dei rumori e dei dialoghi, basandosi sui movimenti. Le didascalie fornivano supporto allo sviluppo dell’intreccio. La composizione musicale applicata alle immagini si sviluppa per una esigenza: coprire il rumore del proiettore. Agli inizi, la tendenza era di utilizzare musiche già preesistenti, scegliendo le sezioni in base alle situazioni che ciascuna sequenza tendeva ad esprimere –innamoramento, lotta, vendetta. In seguito, la tendenza fu di utilizzare organici ampi, volendo realizzare con la proiezione un vero e proprio evento-spettacolo. Scrivere musica per il cinema non era considerata attività di pregio, finché i produttori non iniziarono a scegliere nomi noti del panorama musicale, come Pietro Mascagni. I professionisti del settore scrivevano a fronte di compensi consistenti.

Rossella Spinosa: la formazione e il lavoro di compositrice di musiche per il cinema 

«Mi sono formata all’Accademia Chigiana di Siena. Qui, per la prima volta dopo il diploma di Composizione al Conservatorio G. Verdi di Milano, ho frequentato un corso di composizione per la musica da film e scoperto l’impegno compositivo che c’è dietro un film, ancor di più se muto. Ho deciso di lavorare in questo settore, volendo elaborare una mia identità musicale, in grado di consentire al pubblico di riconoscere la mia colonna sonora. Non è semplice seguire la mia discorsività compositiva. Vi sono compositori che attingono alla tradizione neo-tonale, allontanandosi dall’ambito di ricerca musicale; altri scrivono prescindendo dalla funzionalità alle immagini e sradicando il senso dell’applicazione della musica. La mia musica vuole entrare in dialogo con l’immagine, cercando di plasmare la mia identità musicale all’esigenza di funzionalità».

Nell’ambito del cinema muto la musica si sostituisce ai dialoghi

«La musica è in grado di creare una sorta di rilettura e interpretazione del film. Si può scegliere di sonorizzare anche con musica di solo sfondo, ma non è la strada da me intrapresa. La mia musica è commento, psicanalisi del personaggio, visione di quanto non detto ma solo accennato. La colonna determina l’esito positivo o negativo dell’esperienza di riscoperta di una pellicola storica. Ogni volta che presento una nuova partitura penso a come possa essere interiorizzata dall’ascoltatore, come possa io superare attraverso la musica le potenziali ingenuità presenti nel montaggio o nella fotografia di un film – che spesso rappresenta una produzione di almeno cento anni prima o giù di lì, lontana dalle nostre abitudini filmiche di oggi. Con tutta la tecnica che la musica del Novecento – insieme a quella di tradizione – ci ha consentito di conoscere, il compositore attento può generare colonne sonore di valore».

Rossella Spinosa

Compositrice e pianista, Rossella Spinosa è diplomata in pianoforte, clavicembalo e composizione. È docente presso il Conservatorio Lucio Campiani di Mantova. Compone opere da camera, per orchestra, per la lirica e il teatro. Si esibisce come pianista in Italia e all’estero (Carnegie Hall, Sala Bartòk Hindemith Foundation, Cohen Studio Theather, Accademia Liszt). Ha sonorizzato oltre cento pellicole di Cinema Muto ed è ideatrice e curatrice del Gran Festival del Cinema Muto di Milano.

Mattia Noseda

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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